Il Nuovo mondo|pagina 2
L'America Centrale
L'america Centrale, il duplice anello di congiunzione continentale e insulare tra le due masse del Nuovo Mondo, è assai piccola rispetto ad esse: poco più di 1 milione di kmq contro 23 e 17 circa.
Il rilievo della zona istmica è costituito da monti alti oltre 4000 metri nella metà a nord dell'istmo di Nicaragua, e meno elevati a sud, frazionati e disposti generalmente più vicino alla costa del Pacifico. C'è perciò una notevole disimmetria tra i due versanti e lungo la costa atlantica si trovano anche zone pianeggianti abbastanza estese, quali la Penisola di Yucatàn, che conosciamo, e la Costa dei Mosquitos.
Nella parte settentrionale dalla catena principale si avanzano, nella direzione dei paralleli, catene secondarie che muoino al mare e riaffiorano nelle isole delle Grandi Antille, i cui monti hanno la stessa direzione e la stessa struttura e sono anch'essi privi di formazioni vulcaniche.
Invece tutte le catene lungo il Pacifico sono caratterizzate dalla presenza di numerosi e potenti vulcani, parecchi dei quali sono ancora attivi. Si collegano al fenomeno del vulcanismo i frequenti disastrosi terremoti che tormentano la regione. Sono ancora di natura vulcanica le Piccole Antille, che disposte ad arco chiudono ad est il Mar Caraìbico.
Le Isole Bahama sono invece piatte e in parte di origine corallina, come le Bermude, sperdute più a nord in pieno Atlantico.
Tra i due versanti principali dell'istmo e delle Antille esistono notevoli differenze nei climi che sono da mettere in relazione all'azione costante dell'aliseo di nord-est. Le terre ad esso esposte sono ricche di umidità e, poiché tutta l'America Centrale si trova nella zona tropicale, la vegetazione è abbondantissima e varia, con foreste sempreverdi di tipo tropicale e legnami pregiati. Nelle terre esposte ad ovest invece l'umidità è assai minore e la vegetazione assume aspetto di savana o di prateria, spesso ormai occupate dalle colture.
Il rilievo modifica la temperatura e, come nel Messico, si hanno 'tierras calientes', 'tierras templadas' e 'tierras frìas'. Tutta la regione è soggetta a frequenti uragani (questa parola stessa è originaria delle antille), che devastano ogni cosa.
Il rilievo della zona istmica è costituito da monti alti oltre 4000 metri nella metà a nord dell'istmo di Nicaragua, e meno elevati a sud, frazionati e disposti generalmente più vicino alla costa del Pacifico. C'è perciò una notevole disimmetria tra i due versanti e lungo la costa atlantica si trovano anche zone pianeggianti abbastanza estese, quali la Penisola di Yucatàn, che conosciamo, e la Costa dei Mosquitos.
Nella parte settentrionale dalla catena principale si avanzano, nella direzione dei paralleli, catene secondarie che muoino al mare e riaffiorano nelle isole delle Grandi Antille, i cui monti hanno la stessa direzione e la stessa struttura e sono anch'essi privi di formazioni vulcaniche.
Invece tutte le catene lungo il Pacifico sono caratterizzate dalla presenza di numerosi e potenti vulcani, parecchi dei quali sono ancora attivi. Si collegano al fenomeno del vulcanismo i frequenti disastrosi terremoti che tormentano la regione. Sono ancora di natura vulcanica le Piccole Antille, che disposte ad arco chiudono ad est il Mar Caraìbico.
Le Isole Bahama sono invece piatte e in parte di origine corallina, come le Bermude, sperdute più a nord in pieno Atlantico.
Tra i due versanti principali dell'istmo e delle Antille esistono notevoli differenze nei climi che sono da mettere in relazione all'azione costante dell'aliseo di nord-est. Le terre ad esso esposte sono ricche di umidità e, poiché tutta l'America Centrale si trova nella zona tropicale, la vegetazione è abbondantissima e varia, con foreste sempreverdi di tipo tropicale e legnami pregiati. Nelle terre esposte ad ovest invece l'umidità è assai minore e la vegetazione assume aspetto di savana o di prateria, spesso ormai occupate dalle colture.
Il rilievo modifica la temperatura e, come nel Messico, si hanno 'tierras calientes', 'tierras templadas' e 'tierras frìas'. Tutta la regione è soggetta a frequenti uragani (questa parola stessa è originaria delle antille), che devastano ogni cosa.
Vulcano Poas (Costarica) si alza a varie migliaia di metri, il vento trasporta le ceneri più leggere fino a centinaia di km.
Il canale di Panama
L'America Meridionale
L'America Meridionale può essere rappresentata schematicamente come L'Africa: un triangolo col vertice in basso, sul quale si appoggi un quadrilatero. Come l'Africa, è povera di articolazioni, anzi è la parte del mondo più compatta, perché le sue isole, se pure più numerose di quelle africane, non hanno mai grande estensione: le maggiori, Terra del Fuoco e Marajò, non arrivano ai 50 mila kmq.
Come l'Africa, è attraversata dall'equatore, e proprio dove raggiunge la maggior estensione in longitudine; cosicché anch'essa è per la maggior parte compresa nella zona torrida (circa 3/4). Quindi tra le due parti del mondo vi sono notevoli somiglianze anche nei climi. Ma l'equatore mentre taglia l'Africa per metà (e si ha perciò una certa corrispondenza di climi ai due lati della fascia equatoriale), lascia gran parte del sud-america a sud, e i climi variano da nord a sud, facendosi via via meno caldi. L'america Meridionale appartiene infatti quasi tutta all'emisfero meridionale ed è anche la più meridionale delle terre abitate.
Inoltre, ed è questa la differenza fondamentale dall'Africa, la presenza del grande sistema montuoso delle Ande introduce, dall'estremo nord all'estremo sud, un elemento di variazione e di separazione che influenza ogni aspetto della vita del continente. Il profilo schematico, sotto, può dare una prima idea della sua importanza.
Come l'Africa, è attraversata dall'equatore, e proprio dove raggiunge la maggior estensione in longitudine; cosicché anch'essa è per la maggior parte compresa nella zona torrida (circa 3/4). Quindi tra le due parti del mondo vi sono notevoli somiglianze anche nei climi. Ma l'equatore mentre taglia l'Africa per metà (e si ha perciò una certa corrispondenza di climi ai due lati della fascia equatoriale), lascia gran parte del sud-america a sud, e i climi variano da nord a sud, facendosi via via meno caldi. L'america Meridionale appartiene infatti quasi tutta all'emisfero meridionale ed è anche la più meridionale delle terre abitate.
Inoltre, ed è questa la differenza fondamentale dall'Africa, la presenza del grande sistema montuoso delle Ande introduce, dall'estremo nord all'estremo sud, un elemento di variazione e di separazione che influenza ogni aspetto della vita del continente. Il profilo schematico, sotto, può dare una prima idea della sua importanza.
Il sistema delle Ande si estende in latitudine per ben 7 mila 500 km circa ed è largo all'altezza del 20° prarallelo oltre 800 km.
Vi si distinguono a nord, nella Colombia, tre catene divergenti dal nodo di Pasto, delle quali quella orientale si prolunga in territorio venezuelano lungo la costa del Mar Carìbico, fino all'Isola Trinidad. Sempre sulla costa, ma isolato, si trova il gruppo della Sierra Nevada di Santa Marta che con i suoi 5775 metri supera il limite delle nevi perenni.
Vi si distinguono a nord, nella Colombia, tre catene divergenti dal nodo di Pasto, delle quali quella orientale si prolunga in territorio venezuelano lungo la costa del Mar Carìbico, fino all'Isola Trinidad. Sempre sulla costa, ma isolato, si trova il gruppo della Sierra Nevada di Santa Marta che con i suoi 5775 metri supera il limite delle nevi perenni.
Forme ardite di rilievo giovane, ghiacciai numerosi ed estesi, insieme con frequenti e grandiose formazioni vulcaniche, caratterizzano la Catena delle Ande. Qui il Cerro Fiz Roy nelle Ande Patagoniche.
Al centro le catene andine principali sono due, quella Occidentale e quella orientale chiamata Reale, con molte cime superiori ai 6000 metri. Tra esse sono comprese varie zone di alte terre, talvolta fertili e abitate più delle pianure vicine, perché l'altitudine mitiga gli eccessi della temperatura. Si ripete cioè, specialmente nelle regioni settentrionali, il fenomeno già osservato nel Messico e nell'America Centrale della distinzione tra 'tierras templadas' e 'tierras frias', favorite rispetto alle 'tierras calientes'.
Gli altipiani sono qualche volta aridi (e vengono chiamati puna); molti non hanno deflusso delle acque al mare. Le conche chiuse sono occupate da laghi anche grandi, come il Lago Titicaca (kmq 6900), le cui acque defluiscono col fiume Desaguadero al Lago Poopò che è senza emissari; oppure vi si formano grandi depositi salini dovuti alla totale evaporazione delle acque, e allora le conche vengono chiamate appunto salar.
Nella parte meridionale, nella quale si trova la massima cima del sistema e dell'intero continente americano, il Monte Aconcàgua (oltre 7000 m), la catena principale è una sola. Tra essa e il mare corre una bassa serie di alture (che già si cominciano a trovare nel Perù) che nel Cile meridionale si immergono nell'Oceano Pacifico, dando luogo alla formazione di alcuni gruppi di arcipelaghi.
In essi e nelle Ande Patagoniche, la profonda impronta glaciale del rilievo, i fiordi, i canali, i vasti ghiacciai, i laghi lunghi e stretti, le foreste di faggi e di conifere compongono un paesaggio che ricorda la Scandinavia.
Come tutti i corrugamenti terziari, la catena delle Ande ha aspetto 'giovane': cime aguzze, valli profonde, versanti aspri, evidente modellamento glaciale e formazioni glaciali attuali. Le numerose e potenti faglie prodottesi durante il corrugamento hanno causato anche una grande attività vulcanica in tutta la sua lunghezza; numerosissime sono le cime che attestano nella forma conica l'origine vulcanica (e tale è anche l'origine dell'Aconcagua), e oltre 50 i vulcani attivi: è ancora la 'cintura di fuoco' del Pacifico.
Gli altipiani sono qualche volta aridi (e vengono chiamati puna); molti non hanno deflusso delle acque al mare. Le conche chiuse sono occupate da laghi anche grandi, come il Lago Titicaca (kmq 6900), le cui acque defluiscono col fiume Desaguadero al Lago Poopò che è senza emissari; oppure vi si formano grandi depositi salini dovuti alla totale evaporazione delle acque, e allora le conche vengono chiamate appunto salar.
Nella parte meridionale, nella quale si trova la massima cima del sistema e dell'intero continente americano, il Monte Aconcàgua (oltre 7000 m), la catena principale è una sola. Tra essa e il mare corre una bassa serie di alture (che già si cominciano a trovare nel Perù) che nel Cile meridionale si immergono nell'Oceano Pacifico, dando luogo alla formazione di alcuni gruppi di arcipelaghi.
In essi e nelle Ande Patagoniche, la profonda impronta glaciale del rilievo, i fiordi, i canali, i vasti ghiacciai, i laghi lunghi e stretti, le foreste di faggi e di conifere compongono un paesaggio che ricorda la Scandinavia.
Come tutti i corrugamenti terziari, la catena delle Ande ha aspetto 'giovane': cime aguzze, valli profonde, versanti aspri, evidente modellamento glaciale e formazioni glaciali attuali. Le numerose e potenti faglie prodottesi durante il corrugamento hanno causato anche una grande attività vulcanica in tutta la sua lunghezza; numerosissime sono le cime che attestano nella forma conica l'origine vulcanica (e tale è anche l'origine dell'Aconcagua), e oltre 50 i vulcani attivi: è ancora la 'cintura di fuoco' del Pacifico.
Anche all'altezza dell'Aconcagua continua la dissimetria del rilievo del continente. Dei due oceani che lo bagnano, mentre il Pacifico ha il fondo piuttosto regolare, L'Atlantico presenta delle dorsali, vere catene montuose sotterranee, una delle quali, con andamento parallelo alle coste, lo attraversa da nord a sud nella zona centrale: da esso emergono lo poche isole oceaniche dell'Atlantico.
Arequipa, nello sfondo il cono del vulcano spento Misti (m 6000).
Ad ovest delle Ande le pianure sono limitate a brevi tratti costieri, più estesi verso nord. Ad est invece i bassipiani arrivano in Brasile e Argentina fino all'Oceano Atlantico.
Si distinguono tre bacini principale: quello del fiume Orinoco, quello del Rio delle Amazzoni e quello del Paranà-Paraguay, a sud dei quali si estende la Patagònia, basso tavolato che, profondamente intagliato dai corsi d'acqua, scende per gradi all'Atlantico.
Le tre immense pianure sono orientate verso l'Atlantico, al quale scendono con lievissima pendenza. Mentre tra il bacino dell'Amazzoni e quello del Paranà-Paraguay, si alzano le estreme propaggini dell'altipiano del Mato Grosso, le prime due confondono addirittura le loro acque: un ramo secondario dell'Oniroco confluisce in un subaffluente del Rio delle Amazzoni.
A causa della scarsa pendenza le alluvioni si estendono per vastissime plaghe e nelle stagioni più piovose sono frequentissimi gli acquitrini. Tuttavia i bassipiani sudamericani sono solo in parte di origine alluvionale: il bacino del Rio delle Amazzoni è un antico fondo marino sollevato, mentre nella Pampa un sottile strato di terreno deposto dai venti e dalle acque copre una base cristallina spianata.
Il paesaggio delle pianure tuttavia non è uniforme a causa dei diversi aspetti che assume la vegetazione in relazione ai climi, tra i quali, come sappiamo, prevalgono quelli caldi.
I 'llanos' dell'Orinoco sono coperti da savane, le cui erbe altissime crescono nella stagione delle piogge tropicali estive; le foreste si allungano lungo i fiumi (foreste a galleria) e si estendono maggiormente solo verso il delta del fiume.
Il bassopiano del Rio delle Amazzoni (o Amazzonia) è la classica regione della foresta, cui l'umidità e il calore del clima equatoriale conferiscono un rigoglio senza eguali.
Sul terreno molle e cedevole crescono piante di ogni tipo e dimensione, liane, radici aeree, cespugli, piante parassite, in una penombra umida nella quale i raggi del sole non penetrano e gli uomini debbono aprirsi il passaggio con le accette. E' questo il regno degli insetti, degli uccelli (pappagalli, tucani, eccetera), dei rettili velenosi o enormi come l'anaconda che supera anche i 7 metri di lunghezza, delle scimmie, dei cervi, dei maiali selvatici,dei giaguari; nelle acque si trovano delfini, caimani, pesci velenosi, e i voracissimi piragna, che in pochi minuti riescono a divorare tutta la carne di un grosso animale, lasciandone il nudo scheletro.
Si distinguono tre bacini principale: quello del fiume Orinoco, quello del Rio delle Amazzoni e quello del Paranà-Paraguay, a sud dei quali si estende la Patagònia, basso tavolato che, profondamente intagliato dai corsi d'acqua, scende per gradi all'Atlantico.
Le tre immense pianure sono orientate verso l'Atlantico, al quale scendono con lievissima pendenza. Mentre tra il bacino dell'Amazzoni e quello del Paranà-Paraguay, si alzano le estreme propaggini dell'altipiano del Mato Grosso, le prime due confondono addirittura le loro acque: un ramo secondario dell'Oniroco confluisce in un subaffluente del Rio delle Amazzoni.
A causa della scarsa pendenza le alluvioni si estendono per vastissime plaghe e nelle stagioni più piovose sono frequentissimi gli acquitrini. Tuttavia i bassipiani sudamericani sono solo in parte di origine alluvionale: il bacino del Rio delle Amazzoni è un antico fondo marino sollevato, mentre nella Pampa un sottile strato di terreno deposto dai venti e dalle acque copre una base cristallina spianata.
Il paesaggio delle pianure tuttavia non è uniforme a causa dei diversi aspetti che assume la vegetazione in relazione ai climi, tra i quali, come sappiamo, prevalgono quelli caldi.
I 'llanos' dell'Orinoco sono coperti da savane, le cui erbe altissime crescono nella stagione delle piogge tropicali estive; le foreste si allungano lungo i fiumi (foreste a galleria) e si estendono maggiormente solo verso il delta del fiume.
Il bassopiano del Rio delle Amazzoni (o Amazzonia) è la classica regione della foresta, cui l'umidità e il calore del clima equatoriale conferiscono un rigoglio senza eguali.
Sul terreno molle e cedevole crescono piante di ogni tipo e dimensione, liane, radici aeree, cespugli, piante parassite, in una penombra umida nella quale i raggi del sole non penetrano e gli uomini debbono aprirsi il passaggio con le accette. E' questo il regno degli insetti, degli uccelli (pappagalli, tucani, eccetera), dei rettili velenosi o enormi come l'anaconda che supera anche i 7 metri di lunghezza, delle scimmie, dei cervi, dei maiali selvatici,dei giaguari; nelle acque si trovano delfini, caimani, pesci velenosi, e i voracissimi piragna, che in pochi minuti riescono a divorare tutta la carne di un grosso animale, lasciandone il nudo scheletro.
Nell'intrico verde della foresta vergine solamente il fiume, il fuoco e l'accetta possono aprire la strada alla penetrazione dell'uomo.
La pianura del Chaco ha clima caldo con precipitazioni decrescenti procedendo verso ovest: la vegetazione è rada, con abbondanza di piante spinose. Le foreste a galleria hanno molte palme e piante di quebracho dalle quali si ricava tannino in abbondanza. Il legno di questa pianta, il cui nome significa 'rompi ascia' è tanto pesante che non galleggia. La fauna è meno ricca di quella amazzonica; vi si trovano il puma, il giaguaro, lo struzzo americano, e anche scimmie.
Più a sud c'è la pampa, che ha clima continentale. Le piogge sono insufficienti verso ovest, dove si sono formati estesi salar.
Infine la Patagonia, a causa delle scarse precipitazioni e della temperatura fredda, ha solo rade erbe e cespugli che spuntano isolati dalla nuda terra. La fauna è assai povera; sulle coste si trovano pinguini e foche.
Più a sud c'è la pampa, che ha clima continentale. Le piogge sono insufficienti verso ovest, dove si sono formati estesi salar.
Infine la Patagonia, a causa delle scarse precipitazioni e della temperatura fredda, ha solo rade erbe e cespugli che spuntano isolati dalla nuda terra. La fauna è assai povera; sulle coste si trovano pinguini e foche.
Temperature medie estive e invernali dell'America Meridionale
Le isoterme di gennaio (a sinistra) e di luglio (a destra) dimostrano che gran parte dell'America Meridionale è caratterizzata da climi cladi, cui è potente correttivo, specialmente durante l'estate australe, cioè a gennaio, l'alta catena andina.
Le isoterme di gennaio (a sinistra) e di luglio (a destra) dimostrano che gran parte dell'America Meridionale è caratterizzata da climi cladi, cui è potente correttivo, specialmente durante l'estate australe, cioè a gennaio, l'alta catena andina.
Nell'immensa distesa ondulata dell'altipiano del Mato Grosso spesso la vegetazione di alto fusto, a causa della scarsezza delle precipitazioni, è limitata alle bassure delle vallecole incise dall'erosione, o forma foreste a galleria lungo i maggiori corsi d'acqua.
Come nell'America Settentrionale, nella sezione orientale del Sudamerica si trovano due altipiani divisi dal solco del Rio delle Amazzoni. Essi si presentano fortemente erosi e spianati dagli agenti atmosferici, e incisi dai profondi solchi dei fiumi.
Il tavolato della Guiana si estende anche nel Venezuela ad ovest, e nel Brasile a sud; digrada all'Oceano Atlantico e al bacino dell'Orinoco a nord formando anche una breve pianura costiera. Il tavolato del Brasile, assai più esteso, è inclinato verso occidente, tanto che i corsi d'acqua che scendono direttamente all'oceano sono brevissimi, mentre gli altri o si allontanano dalle coste presso le quali hanno le sorgenti, o scorrono paralleli ad esse. La massima altitudine del tavolato brasiliano è raggiunta nel Pico Bandeira, m 2890, situato presso la costa.
Il clima dei tavolati è tropicale con piogge abbondanti presso le coste dove le foreste crescono rigogliose, mentre verso l'interno col diminuire delle precipitazioni si passa alla savana (chiamata campos), al cespuglieto, alla macchia, mentre la foresta si trova solo lungo i corsi d'acqua (foresta a galleria).
Nel Sudamerica oltre alle zone aride delle Ande, si hanno veri e propri deserti lungo le coste peruviane e cilene settentrionali (Deserto di Atacama).
La regione apparentemente potrebbe ricevere umidità dal Pacifico, ma i venti che passano sopra la fascia marittima percorsa dalla corrente fredda di Hùmbolt, che avanza da sud lungo la costa, si raffreddano, e quando arrivano alla terraferma trovano una temperatura più elevata che impedisce la condensazione dell'umidità in pioggia. Si hanno così nebbie frequenti e dense, ma nessuna precipitazione. Le sole oasi della regione si trovano allo sbocco delle vallate della Cordigliera.
In una massa continentale così compatta come l'America Meridionale, la presenza di fiumi navigabili costituisce un provvidenziale correttivo alla mancanza di articolazioni.
Sono navigabili, per tratti più o meno lunghi, tutti i grandi fiumi atlantici, cioè in sostanza tutti i grandi fiumi, mentre nel Pacifico sfociano corsi d'acqua generalmente torrentizi e brevi, provenienti dal versante occidentale delle Ande, le quali costituiscono lo spartiacque principale (quelli secondari sono il Tavolato della Guiana e le estreme propaggini sud-occidentali di quello brasiliano, nel Mato Grosso).
Sono navigabili il Magdalena, che sfocia nel Mar Carìbico, e il suo affluente Càuca, le cui valli dividono i tre rami delle Ande Colombiane. E' navigabile fin quasi alle sorgenti l'Orinoco, che nasce dal Tavolato della Guiana e dopo aver descritto un grande arco sfocia nell'Atlantico con un vasto delta.
Il tavolato della Guiana si estende anche nel Venezuela ad ovest, e nel Brasile a sud; digrada all'Oceano Atlantico e al bacino dell'Orinoco a nord formando anche una breve pianura costiera. Il tavolato del Brasile, assai più esteso, è inclinato verso occidente, tanto che i corsi d'acqua che scendono direttamente all'oceano sono brevissimi, mentre gli altri o si allontanano dalle coste presso le quali hanno le sorgenti, o scorrono paralleli ad esse. La massima altitudine del tavolato brasiliano è raggiunta nel Pico Bandeira, m 2890, situato presso la costa.
Il clima dei tavolati è tropicale con piogge abbondanti presso le coste dove le foreste crescono rigogliose, mentre verso l'interno col diminuire delle precipitazioni si passa alla savana (chiamata campos), al cespuglieto, alla macchia, mentre la foresta si trova solo lungo i corsi d'acqua (foresta a galleria).
Nel Sudamerica oltre alle zone aride delle Ande, si hanno veri e propri deserti lungo le coste peruviane e cilene settentrionali (Deserto di Atacama).
La regione apparentemente potrebbe ricevere umidità dal Pacifico, ma i venti che passano sopra la fascia marittima percorsa dalla corrente fredda di Hùmbolt, che avanza da sud lungo la costa, si raffreddano, e quando arrivano alla terraferma trovano una temperatura più elevata che impedisce la condensazione dell'umidità in pioggia. Si hanno così nebbie frequenti e dense, ma nessuna precipitazione. Le sole oasi della regione si trovano allo sbocco delle vallate della Cordigliera.
In una massa continentale così compatta come l'America Meridionale, la presenza di fiumi navigabili costituisce un provvidenziale correttivo alla mancanza di articolazioni.
Sono navigabili, per tratti più o meno lunghi, tutti i grandi fiumi atlantici, cioè in sostanza tutti i grandi fiumi, mentre nel Pacifico sfociano corsi d'acqua generalmente torrentizi e brevi, provenienti dal versante occidentale delle Ande, le quali costituiscono lo spartiacque principale (quelli secondari sono il Tavolato della Guiana e le estreme propaggini sud-occidentali di quello brasiliano, nel Mato Grosso).
Sono navigabili il Magdalena, che sfocia nel Mar Carìbico, e il suo affluente Càuca, le cui valli dividono i tre rami delle Ande Colombiane. E' navigabile fin quasi alle sorgenti l'Orinoco, che nasce dal Tavolato della Guiana e dopo aver descritto un grande arco sfocia nell'Atlantico con un vasto delta.
Le acque dell'Iguassù con queste cascate scendono in due salti un gradino dell'altipiano alto 70 m, su un fronte di 4 km, e si ingolfano tumultuando in una stretta gola incassata prima di confluire nel Paranà.
E' navigabile il Rio delle Amazzoni, che ha il più vasto bacino del mondo (7 milioni di kmq). Quando entra in territorio brasiliano, e cioè a quasi 4 mila km dal mare, esso è già largo 3 km e si trova a soli 80 metri di altitudine, tanto che forma molti rami secondari e durante le piene espande le sua acque su vastissime superfici. La profondità media è di 30 metri, ma supera anche i 100 nel basso corso, dove la larghezza arriva a decine di km. Il suo estuario è largo 400 km e la corrente è ancora sensibile a 80 km dalla costa!
Se si considera come ramo sorgentizio il fiume Maranon, il Rio delle Amazzoni è lungo 5300 km; se invece si misura la lunghezza sull'affluente Ucayali, si arriva ai 6375 km.
Con i suoi affluenti, alcuni dei quali sono più lunghi dei maggiori fiumi europei (Rio Madeira, Rio Xingù, Rio Negro, e Rio Tocantins che si unisce al fiume principale solo nell'estuario), il Rio delle Amazzoni forma un sistema di comunicazioni fluviali di oltre 50 mila km.
Si noti come i rami sorgentiferi scorrono in valli longitudinali come il Magdalena, il Cauca e tanti altri fiumi andini, i quali si aprono poi il passo alla pianura scavando valli incassate, con frequenti rapide e cascate, incommensurabile ricchezza potenziale di energia.
Il Rio San Francisco come gli altri fiumi che scorrono nell'altipiano brasiliano è navigabile solo per brevi tratti a causa di rapide e cascate.
Molto migliore è l'utilizzazione come via d'acqua del sistema del Rio della Plata, la vasta e profonda insenatura larga ancora 100 km all'altezza di Montevideo, nella quale sfociano il Paranà-Paraguay e l'Uruguay.
Il Paranà nasce in Brasile da alcuni rami sorgentiferi, uno dei quali a soli 80 km dalla costa, e dopo un corso incassato e rotto da rapide e cascate nell'altipiano, diventa navigabile prima della confluenza del Paraguay: le navi oceaniche lo possono risalire fino a Rosario, dove il letto è largo 15 km. il suo affluente Paraguay nasce nel Mato Grosso ed è navigabile per gran parte del suo corso perché è un fiume di pianura (in territorio brasiliano è già a meno di m 150 sul livello del mare); forma intricatissimi meandri e durante le piene allaga vaste zone che vengono chiamate pantanal.
Anche l'Uruguay nasce in Brasile presso la costa; è navigabile per circa 300 km, a valle delle cascate di Salto.
Se si considera come ramo sorgentizio il fiume Maranon, il Rio delle Amazzoni è lungo 5300 km; se invece si misura la lunghezza sull'affluente Ucayali, si arriva ai 6375 km.
Con i suoi affluenti, alcuni dei quali sono più lunghi dei maggiori fiumi europei (Rio Madeira, Rio Xingù, Rio Negro, e Rio Tocantins che si unisce al fiume principale solo nell'estuario), il Rio delle Amazzoni forma un sistema di comunicazioni fluviali di oltre 50 mila km.
Si noti come i rami sorgentiferi scorrono in valli longitudinali come il Magdalena, il Cauca e tanti altri fiumi andini, i quali si aprono poi il passo alla pianura scavando valli incassate, con frequenti rapide e cascate, incommensurabile ricchezza potenziale di energia.
Il Rio San Francisco come gli altri fiumi che scorrono nell'altipiano brasiliano è navigabile solo per brevi tratti a causa di rapide e cascate.
Molto migliore è l'utilizzazione come via d'acqua del sistema del Rio della Plata, la vasta e profonda insenatura larga ancora 100 km all'altezza di Montevideo, nella quale sfociano il Paranà-Paraguay e l'Uruguay.
Il Paranà nasce in Brasile da alcuni rami sorgentiferi, uno dei quali a soli 80 km dalla costa, e dopo un corso incassato e rotto da rapide e cascate nell'altipiano, diventa navigabile prima della confluenza del Paraguay: le navi oceaniche lo possono risalire fino a Rosario, dove il letto è largo 15 km. il suo affluente Paraguay nasce nel Mato Grosso ed è navigabile per gran parte del suo corso perché è un fiume di pianura (in territorio brasiliano è già a meno di m 150 sul livello del mare); forma intricatissimi meandri e durante le piene allaga vaste zone che vengono chiamate pantanal.
Anche l'Uruguay nasce in Brasile presso la costa; è navigabile per circa 300 km, a valle delle cascate di Salto.
Bacini dei tre maggiori fiumi dell'america Meridionale
I bacini dei tre maggiori fiumi sudamericani sono tributari dell'Oceano Atlantico e occupano da soli circa il 53% della superficie del continente.