L'OCEANIA
Le molte migliaia di isole grandi, piccole e piccolissime che, come una Via Lattea marina, sono sparse nell'emisfero oceanico in una larga zona del Pacifico compresa tra i Tropici, formano quella parte del mondo che dal grande oceano prende il nome di Oceania.
Le sole terre di notevole estensione dell'Oceania sono situate a sud-ovest ed emergono da un comune zoccolo continentale: l'Australia (la quale, beneficamente influenzata solo in piccola parte dal mare che la circonda, è un vero continente), la Nuova Guinea e la Tasmània che le giacciono accanto, rispettivamente a nord e a sud (e un tempo le erano unite), e più lontane, quasi a chiudere un arco, le isole del Nord e del Sud della Nuova Zelanda.
Per Oceania alle volte si intende proprio solo il mondo vario nei particolari, ma nel complesso assai unitario, delle isole minori, la cui vita è intimamente legata a quella del mare. Si tratta nel complesso di una ben piccola frazione della Terra! Infatti la superficie dell'intera Oceania è di quasi 9 milioni di Kmq; ma se togliamo l'Australia, la Tasmania, la Nuova Guinea e la Nuova Zelanda, restano circa 160 mila Kmq, sparsi in una distesa di mare lunga nel senso dei paralleli oltre 10 mila km (1/4 del circolo equatoriale), e larga nel senso dei meridiani circa 7 mila km: una superficie equivalente a poco più di metà dell'Italia, dispersa in 70 milioni di Kmq!
In verità anche alcune delle isole oceaniche raggiungono superfici apprezzabili: la Nuovo Britannia (38 mila kmq) e la Nuova Irlanda (7500) nell'Arcipelago di Bismarck, Bougainville (10 mila) e Guadalcanàl (6500 kmq) nelle Isole Salomone, Espiritu Santo (5 mila) nelle Nuove Ebridi, Viti Levu (10 mila) e Vanua Levu (5500) nelle Isole Figi, la Nuova Caledonia (16 mila), Hawaii (10 mila) nell'arcipelago omonimo (o delle Sandwich). Ma la gran parte è costituita da piccole e piccolissime terre, spesso poco più che scogli malamente affioranti dal profondo del mare e distanti tra di loro centinaia di km.
Ciò accade perché esse non sono state separate dalle altre terre, come le isole continentali, a causa di variazioni del livello marino o di bradisismi, ma hanno avuto origine da fenomeni vulcanici o sono costruzioni madreporiche (o coralline).
Nelle isole vulcaniche le eruzioni hanno progressivamente accumulato materiali eruttivi dal fondo del mare fino a far emergere il cono vulcanico e ad innalzarlo anche a grandi altezze, come il Monte Balbi, che nell'isola Bougainville raggiunge i 3100 metri sul livello del mare, o il Mauna Kea, che nell'isola Hawaii supera i 4200.
Poiché l'apparato vulcanico di quest'ultima ha la base alla profondità di circa 6 mila metri, la formazione vulcanica ha un'altezza complessiva di circa 10 mila metri ed è probabilmente la più potente del mondo!
Il terzo e più caratteristico tipo di isole dell'Oceania è quello delle isole coralline o atolli. Esse, sottili e basse, chiudono con un anello più o meno circolare una laguna poco profonda: generalmente uno o più passaggi permettono il ricambio delle acque e il transito delle imbarcazioni al mare aperto.
Lo spaccato di un atollo mostra il cordone che chiude la bassa laguna (le due isolette coralline) e i resti del cono vulcanico che ha originato l'isola. Certi atolli hanno il diametro di alcune decine di km.
Quando le costruzioni madreporiche crescono sulla linea della costa vengono chiamate scogliere. Se invece lasciano tra la formazione corallina e la costa un canale, si chiamano barriere: la Grande Barriera Corallina dell'Australia ne accompagna le coste nord-orientali per oltre 2000 km. ad una distanza variabile tra i 50 e i 200 km. Essa è in gran parte sommersa, ma spesso ne emergono isolotti. Ma la costruzione più caratteristica è quella dell'Atollo.
Le isole minori dell'Oceania godono tutte di un clima tropicale di eterna estate, nel quale però l'azione del mare, degli alisei e dei monsoni tiene la temperatura a livello non troppo alto, mentre assicura costante ed abbondante umidità.
Australia
In generale l'Australia è un continente a clima arido. Ciò può sembrare strano perché essa è situata in mezzo all'oceano e non ha l'estensione di altri continenti. Ma essendo per buona parte situata nella zona del tropico, cioè in una zona di alte pressioni, mancano i venti che potrebbero portare l'umidità.
E', come si vede, la stessa situazione dell'Arabia e del Sahara, perché, mutato l'emisfero, la latitudine è la stessa; ed è la stessa situazione, sempre nell'emisfero australe, del deserto africano del Calahari.
Nelle altre zone i venti umidi sono costretti a scaricarsi sulle montagne che accompagnano le coste dell'est, oppure durano solo i poche mesi del monsone, come accade nelle penisole settentrionali. Perciò la quantità delle precipitazioni è assai varia: mentre sul versante costiero orientale sono sufficienti, nel nord, dove pure cadono oltre 1000 mm annui di pioggia, i benefici vengono in gran parte annullati dall'evaporazione dei mesi secchi; nel centro e nell'ovest le precipitazioni restano al di sotto dei 500 e spesso anche dei 250 mm annui. Sulle coste sud-occidentali le piogge, sufficienti sulla costa e piuttosto scarse verso l'interno, hanno regime mediterraneo, perché cadono prevalentemente d'inverno.
Anche la compattezza del continente contribuisce ad aggravare l'aridità del clima. Nei particolari la costa è frastagliata in molte piccole baie alle volte assai profonde, ma nel complesso le grandi articolazioni sono poche. Infatti lo sviluppo costiero è di soli 19 mila km, la metà circa di quello europeo. A nord, nel Mar di Arafura, la Penisola di Capo York, insieme con la frastagliata Terra di Arnhem chiude il Golfo di Carpentaria; a sud dopo l'arco della Grande Baia Australiana, le Penisole di Eyre e di York formano il Golfo di Spencer, ad est del quale si trovano ancora il Golfo di San Vincenzo e la Baia di Port Phillip. Non vi sono altre articolazioni di rilievo, ma moltissime piccole penisole e isole. Di queste la sola grande è la Tasmània (67 mila kmq).
L'Australia è con l'europa il continente di minore altitudine media: 340 metri sul livello del mare. Ma mentre in Europa tale quota è la media che risulta da contrasti notevoli tra zone molto montuose e bassipiani assai estesi, in Australia poche sono le basse terre e poco elevate le scarse montagne. Sostanzialmente il continente australiano per quanto riguarda il rilievo è costituito da un vasto antichissimo tavolato, più basso al centro dove la zona del lago Eyre è una depressione di 12 metri e rilevato ad oriente. Anche nella parte occidentale e centrale esistono montagne, ma esse non costituiscono un sistema continuo e sono state molto erose dagli agenti atmosferici: solo qualche dosso supera i 1000 metri.
Nelle zone centro-occidentali, che sono le più aride, si estendono grandi deserti (Gran Deserto Sabbioso, Deserto Gibson, Gran Deserto Vittoria, Deserto Simpson).
Ora sabbiosi, ora petrosi, ora rocciosi, spesso non sono del tutto privi di vegetazione; tuttavia sono disabitati e chiusi alle attività umane.
Le montagne orientali appartengono ai corrugamenti più recenti e formano un arco, la Cordigliera Australiana, che accompagna tutta la costa del Pacifico. A nord e al centro esse hanno il nome di Gran Catena Divisoria e sono costituite da alte terre ormai spianate, nelle quali l'erosione fluviale ha aperto ampi solchi. Non formano però una vera catena e di rado superano i 1000 metri. Il nome deriva dalla loro funzione di spartiacque. Non molto diversi sono, più a sud, i Monti Azzurri e le Alpi Australiane, il cui pomposo nome serve solo a ricordarci che vi si trova la massima altitudine dell'Australia, che è poi il Monte Kosciusko di 2230 metri.
I fiumi che dalla Cordigliera Australiana scendono al Pacifico sono ricchi di acque, ma brevi; invece quelli che si dirigono verso ovest hanno un grande sviluppo. Il Maggiore è il Murray che nasce dalle Alpi Australiane e con un corso di circa 2000 km sfocia nell'Oceano Indiano dopo aver formato il Lago Alessandrina. Con il suo maggior affluente, il Darling lungo 2400 km, forma uno dei grandi fiumi della Terra (circa 3500 km), ma la sua portata, benché il bacino comprenda 1/7 di tutta l'Australia, è assai irregolare. Poiché le precipitazioni, come si è detto, decrescono rapidamente ad ovest della Cordigliera, tutti i corsi d'acqua dell'interno, compreso il Darling, si gonfiano in occasione delle piogge, ma restano per lunghi periodi completamente asciutti, anche a causa della natura calcarea dei terreni. Possono essere paragonati agli 'uidian' sahariani. Solo il Murray è considerato un fiume permanente.
Nell'interno dell'Australia si trovano spesso distese di croste saline causate dall'evaporazione delle scarse precipitazioni. Si noti il profilo maturo del rilievo. Qui siamo nel Territorio del Nord presso il villaggio di Wavettill.
I fiumi che sfociano a nord nel Mar di Timor e nel Mar di Arafura (Victoria, Daly) hanno invece corso perenne; ma anche il loro regime è assai incostante.
Una buona parte dei fiumi non scende al mare: quando cadono le piogge più abbondanti, formano i laghi che le carte registrano numerosi e vasti; essi in realtà, cessato l'afflusso delle acque di piena, vengono prosciugati dall'evaporazione e il loro alveo resta coperto da croste di sale. Il maggiore è il Lago Eyre, già ricordato, che giace in una depressione di 12 metri sotto il livello del mare.
In complesso, se si tolgono le regioni senza fiumi e i bacini interni, solo poco più di 1/3 di tutto il territorio scarica in mare almeno parte delle sue acque.
Precipitazioni e bacini artesiani dell'Australia
La scarsità di acque superficiali di molte regioni ha indotto gli Australiani a cercarle nel sottosuolo: sono così stati determinati alcuni grandi bacini artesiani (qui indicati con il tratteggio). In essi basta perforare il terreno fino alle falde acquifere perché l'acqua zampilli in superficie, spesso salata e calda, ma utile per il bestiame. Purtroppo l'apertura di decine di migliaia di pozzi ha determinato una diminuzione progressiva dell'afflusso dell'acqua, che ora viene perciò consumata con maggior parsimonia.
Nuova Zelanda
Generalmente si considera la Nuova Zelanda come un arcipelago costiero dell'Australia, della quale ripeterebbe i caratteri. Nulla di più errato. La scala della carta geografica ci dice che tra i due Stati ci sono i 2000 km che separano Roma da Stoccolma. Le caratteristiche climatiche, del rilievo, della popolazione indigena, della flora e della fauna, presentano inoltre grandi differenze.
L'arcipelago ha una superficie di 268 mila kmq. Situata a latitudine più alta dell'Australia, più aperta all'influsso del mare, con monti più elevati, La Nuova Zelanda ha un clima diverso: è più fresca e gode di maggiori precipitazioni, specialmente nel versante occidentale battuto dai venti dell'ovest.
Le coste sono spesso assai frastagliate, come ad esempio nell'estremo nord dell'isola settentrionale. Questa (114 mila kmq di superficie) presenta molti fenomeni vulcanici: vulcani attivi e quiescenti, geyser, sorgenti termali. In quella meridionale (150 mila kmq) è molto evidente l'impronta glaciale con valli incassate a forma di U nelle quali si trovano molti laghi lunghi e stretti (si pensi ai laghi svedesi del Norrland), fiordi assai lunghi particolarmente verso sud-ovest. Sono anche numerosi e imponenti i ghiacciai (uno è lungo 30 km), perché la catena montuosa che costituisce la dorsale dell'isola e che bene merita il nome di Alpi (Alpi Meridionali), raggiunge col Monte Cook i 3675 metri.